Contro la manovra collegata alla Legge Finanziaria che colpisce Sanità, Enti Locali, Scuola e pensioni, anche con il meccanismo del silenzio-assenso per sottrarre il Tfr e regalarlo ai Fondi Pensione.
Per la Scuola le “novità” si aggiungono ai disastri di sempre e al mancato rinnovo del contratto scaduto da 3 anni. Le ultime leggi di bilancio hanno stanziato risorse ben al di sotto dell’inflazione maturata nel triennio di riferimento, pari al 18%, con un “recupero” del solo 5,78%. Così si abbatte il potere d’acquisto. Scioperiamo affinché vengano stanziate risorse aggiuntive per rispondere all’inflazione del triennio e fare un passo verso gli stipendi europei.
Ancora classi pollaio, ancora ricorso massiccio al precariato reclutato col deleterio sistema dell’algoritmo (da eliminare), generatore di errori e ricorsi a non finire,
ancora edilizia fatiscente e scuole non a norma, mentre coi soldi PNRR si crea la buffonata degli ambienti digitali.
A tutto questo si aggiungono i micidiali provvedimenti emanati o in procinto di essere emanati dal Governo:
-la regionalizzazione del sistema dell’istruzione dovuta all’autonomia differenziata (gabbie salariali comprese);
-la riduzione di un anno di scuola superiore con la quadriennalizzazione di tutti i percorsi, attualmente ancora in discussione, già anticipata dalla sperimentazione della filiera tecnologico professionale e delle UDA, riedizione dei famigerati saperi minimi;
-la riforma del voto di condotta, che introduce un clima di terrore e repressione nelle scuole;
–la risoluzione che vieta attività educative di contrasto alle discriminazioni di genere;
–le nuove linee guida dell’educazione civica, volte a formare gli studenti su “valori” imprenditoriali, antisolidaristici e nazionalistici;
–la proliferazione di figure intermedie che spaccano la categoria e trasformano la scuola in un ibrido fra azienda e caserma;
–il DDL “collegato al lavoro” in discussione alla Camera che mira ad introdurre il “contratto di apprendistato duale” da 15 anni fino a dopo il dottorato, con retribuzioni ridicole.
Sono provvedimenti che ridisegnano l’impianto complessivo della scuola:
– distruggono un’impostazione pedagogica che, pur con i suoi limiti, ha caratterizzato la scuola della repubblica;
–porteranno, come nel caso delle quadriennalizzazioni del superiore, ulteriori tagli di cattedre;
Per imporre queste deleterie politiche il governo, con il DDL 1660 sulla “sicurezza”, reprime chi manifesta, occupa luoghi di lavoro e di studio, esprime dissenso.
SCIOPERIAMO PER: La riduzione delle spese militari e degli sprechi vergognosi sui lager per migranti in Albania, sulla TAV e sul ponte sullo stretto di Messina
Tassare gli extra-profitti ed investire sul welfare e contro il cambio climatico
Un rinnovo contrattuale che avvicini alla media Ue
L’assunzione dei precari, eliminando lo iato fra organico di fatto e di diritto
La riduzione del numero di alunni per classe.
Manifestazione a Roma, h. 10,30 Ministero Funzione Pubblica Largo Vidoni (Corso Vittorio)
Personale scolastico
Docente